Giovanna è in un’età di passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza. In famiglia non si sente capita e reagisce da ‘piccola strega’: è gelosa dei fratelli, litiga con i cugini e sente vicina solo la sua gatta.
Nel diario, scritto nella settimana che precede una grande festa familiare, è implacabile: coglie i difetti di tutti e combatte le sue irrinunciabili battaglie. Il problema è dell’età che non passa (per Giovanna) o passa troppo in fretta (secondo il punto di vista del nonno).
Ma l’età passa all’improvviso quando Giovanna conosce Max the Bronx e finalmente si riconcilia col fratello, “Alberto il primitivo” (che è amico di Max e ha lo stampino per tatuaggi tribal, dunque non è poi così primitivo!) e con la sorella, “Viki l'inappetente” (che può prestarle il lucidalabbra, dunque non è solo una stupida miagolante).
Ora Giovanna si sente vicina ai fratelli ed è disposta a capirli e ad accettarli. E il giorno della festa diventa “speciale” pure per lei…
Ci sono allegri e ironici riferimenti alla mia famiglia in questa storia, ma naturalmente ho confuso un po’ le cose... |