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1.  Domenica 9 aprile: 
Una settimana prima...



L’ inizio di una settimana speciale. 

 
  - Che giorno speciale! E’ quasi arrivato! Ancora sette giorni! Che emozione! 
   E' stata la prima cosa che ha detto mamma stamattina, quando ha cominciato a circolare per casa, e io ho pensato : è andata definitivamente nel pallone! 
   - Chissà come saremo agitati domenica prossima... sette giorni passeranno in fretta. Beh, ormai è qui, è arrivato!
   E l'ha detto così, con affetto, come dice di papà quando si fa aspettare, o di mio fratello Alberto quando tarda da scuola. 
   Intanto faceva ordine, prima dell'arrivo di zio Michele e della sua tribù di "figli toccatutto con licenza di distruggere". I quali avrebbero messo tutto sottosopra. Ma tant'è, la mamma ci teneva lo stesso a mettere in ordine, ci tiene sempre, anche quando è assolutamente inutile, matematicamente inutile. 
   - Lorenzo, hai visto che bella giornata? Speriamo che domenica prossima il tempo sia bello come oggi! - e mamma si è lanciata nelle filastrocche dell'entusiasmo.
   Ho pensato: "Se comincia con questi discorsi otto giorni prima, sarà meglio cambiare aria!" 
   Ma nessuno sembrava preoccuparsi. Mio fratello guardava la macchia d’unto che s’era fatta sui pantaloni prendendo una cucchiaiata di maionese dal frigo e mia sorella si aggirava per casa con l’aria della Principessa sul Pisello, alla ricerca del decimo materasso per riuscire finalmente a dormire di gusto.
   Mamma intanto distribuiva "consigli intelligenti" correndo da una stanza all’altra. Ti faceva avvitare la testa: - Ordine, per favore, ognuno curi il proprio ordine; l’ordine dell’uno, sommato all’ordine dell’altro, fa l’ordine della casa. 
   lo mi domando perché, nei momenti cruciali della vita, cioè praticamente ogni domenica e ogni festa comandata, mamma si ostina a fare le somme dell’ordine e le sottrazioni del disordine, lei che di matematica non capisce niente e sbaglia anche i conti della spesa. 
   Il guaio è che quando mamma si entusiasma o si agita è impossibile trattenerla, per esempio farla stare zitta. Papà dice che diventa un ciclone. Beh, quando mamma cicloneggia a me viene voglia di premere un bottone e spegnerla, così, di colpo, come la lavastoviglie, il mangianastri, la televisione . - Piuù! - dicevo da bambina allargando le braccia, - piuù! -, ed ero contenta della magia che ero riuscita a fare.
   - Un giorno così capita a pochi, pensa, a pochissimi, sono le statistiche a dirlo, e non mentono, perché la matematica non mente, vero Lorenzo? Pensa che disastro se la matematica mentisse. Dovremmo rimisurare tutto, ripensare tutto. Sì, un giorno speciale. Sarà una grande festa! 
   Beh, una cosa è sicura: mamma non si stanca facilmente. A volte ha una forza che lascia tutti di sasso, mentre in genere sembra deboluccia: ha maldigambe da fatica, malditesta da cervicale, maldipancia da freddo, maldischiena da sforzo, maldigola da umidità, eccetera eccetera.
   Poi si è fermata di botto e ha detto: - Tu Giovanna scriverai tutto, vero? 
   - Cosaa?!
   - Tutto quello che succederà. Beh, avere in casa un talento e non sfruttarlo sarebbe un delitto. 
   Modestamente parlava di me. Ma io non ne avevo voglia, e ho pensato: “Non scriverò niente, ma non glielo dico, sennò mamma mi disfa, mi mette nelle sottrazioni del disordine “.
   Lei ha continuato: - Un diario, sì, un bella cronaca in diretta... come alla tivù. Più o meno. Dimostrerai a papà che le parole possono essere importanti come i numeri, meglio dei numeri, ma senza esagerare, sennò papà ci resta male... - e si è messa a ridere. 
   Sulle manie matematiche di papà la mamma a volte ride e a volte si arrabbia, perché i giorni non sono sempre gli stessi. Ma intanto rideva, e ho riso anch’io e ho pensato: “Lo scriverò, lo scriverò per mamma!“
   Ed eccomi qua! 
   Beh, non ho ancora detto perché domenica prossima sarà un giorno speciale. Cinquant'anni anni fa, in un giorno così, si sono sposati nonna Margherita e nonno Anselmo e si sono fatti la foto che tengono sul comò in camera. lo e la mamma naturalmente non c'eravamo. La mamma dice che eravamo nella mente di Dio e io ho riflettuto che, se i nonni non avessero deciso di sposarsi, noi due saremmo rimaste per sempre nella mente di Dio, e anche mio fratello Alberto e mia sorella Viki, che per me potevano anche restarci. Sì, a pensarci bene è stato un giorno speciale. Altrimenti non ci sarei stata io e nemmeno la mia famiglia, che è l’unica che ho e mi va abbastanza bene, insomma… sì, con qualche modifica magari ... 
   La mia famiglia ha qualcosa di speciale, cominciando dai supernonni, Anselmo e Margherita, continuando con i loro due figli, cioè mamma e zio Michele, e finendo con i sei nipoti, tra i quali ci sono anch'io. Modestamente. 
   Poi ci sono papà, che ha avuto la bella idea di sposare mamma, e zia Anna, che ha avuto la cattiva idea di sposare zio Michele e ha messo al mondo quella tribù di disperati che sono Dario, Alessia e Giuliana, i miei cugini. Infine ci sono nonno Carlo e nonna Luisa, che sono morti, ma erano speciali pure loro perché, se non avessero deciso al momento giusto di sposarsi, papà sarebbe rimasto per sempre nella mente di Dio e le cose della mia vita si sarebbero notevolmente complicate. 
   Forse ho fatto un po' di confusione. Beh siamo solo due famiglie, più i nonni. Più gli altri nonni. Più il cane di zia Anna, che non c'entra ma c'è sempre. Se penso all'albero della mia famiglia, il Flop accucciato accanto al tronco ce lo vedo bene, ci può anche stare. Lontano da Carbonella, però, la mia supergatta!
   Basta, procederò con ordine. A domani.