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Presentazione

   Giovanna è una ragazzina come tante, alle prese con i problemi legati alla sua età:      l’ “incubo” della scuola, la gelosia per i fratelli più grandi, i primi amori. Di tutto questo parla nel suo diario.
   I personaggi che lo popolano sono i membri della sua famiglia, tutti un po’ originali, ognuno per il suo verso. Il nonno non fa che raccontare della guerra e s’improvvisa medico, perché da militare ha prestato servizio in un ospedale. La nonna è fissata con i minestroni rigeneranti. Il papà vorrebbe spiegare tutto scientificamente, ma è costretto ad ammettere che proprio sua moglie, con i suoi quindici decimi di vista e la capacità di pilotare i propri sogni come vuole, sovverte ogni legge della natura. E poi ci sono Alberto  il “primitivo” e “incivile” fratello di Giovanna, e l’ ”inappetente” e innamorata Viki, sua sorella.
   Eppure tutto ciò appare normale al confronto con la famiglia di zia Anna, dove regna davvero l’anarchia. Inutilmente la mamma di Giovanna cerca di respingere nell’ordine i barbari invasori sopraggiunti per festeggiare i cinquant’anni di matrimonio dei nonni. Il loro cane drogato di caffè è una minaccia continua, come il cugino dalle barzellette poco edificanti.
   Ma, improvvisamente, in questo mondo colorato si verifica una spaccatura. I grandi, che prima apparivano divisi in due gruppi, quelli antipatici e indifferenti e quelli con cui un ragazzo poteva confrontarsi e capirsi, sembrano appiattirsi in uno stesso atteggiamento di distanza. Hanno un loro mondo, incomprensibile e un po’ ipocrita, privo della spontaneità sincera dei più piccoli. Questi fanno gruppo a sé, insieme con gli animali, loro unici amici e spesso anch’essi snobbati dagli adulti (e, invece, Giovanna capisce così bene la sua gatta Carbonella!). la protagonista si sente incompresa e nasce l’idea della fuga.
   Ma è solo un momento e, in definitiva, è soltanto un problema di età “e le età prima o poi passano tutte, basta avere pazienza”, come sa bene la mamma. La voglia di capirsi e l’affetto familiare sono più forti di ogni incomprensione e allora ricomincia il dialogo; e poi l’età passa davvero, perché Giovanna è ormai una “signorina” e comincia a capire gli atteggiamenti dei suoi fratelli: nuove esperienze, infatti, la portano a diventare come loro, a vivere le loro stesse sensazioni, ad avere i loro stessi desideri.
   Così, con serenità e allegria, Giovanna racconta della sua scalata al mondo degli adulti. Non è arrivata al traguardo, chissà quante pagine dovrà ancora scrivere per toccarlo, e poi la vita è in continuo movimento verso quella meta, che resta, in realtà, sempre irraggiungibile. Ma è giusto che sia così.
   Se Giovanna può essere aiutata a crescere dalla sua famiglia, è perché questa, nonostante tutto, riesce a capirla. E ciò è possibile proprio perché l’infanzia passata non è dimenticata, ma ognuno se la porta dentro e qualche volta la rivive. La mamma di Giovanna, per esempio, ama ancora giocare ad arrampicarsi sugli alberi come una bambina. E’ questo che fa della famiglia della protagonista una famiglia super, il fatto che, in fondo in fondo, nessuno dei suoi membri abbia mai perso l’ingenuo sorriso di quand’era bambino. Così, qualunque difficoltà si potrà affrontare e superare nel migliore dei modi.


Emanuela Massimiani, Un giorno speciale, 2004