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Un incipit gioioso 

Un incipit gioioso e "favoloso" abitato da antiche figure di marinai, viaggi, pirati, ma anche attualizzato nella descrizione puntuale delle torri saracene a disposizione di tranquilli turisti e dalla figura di zia Luisa che appare simpatica, forte e accattivante prima ancora di entrare in scena. Amore di qualcuno per la terre delle sue origini, il suo tuffo nell'antica modernità della casa di zia Luisa, nel paese che "scende" dalle colline e dal cui mare spunta il sole che fatica a salire verso i tristi rilievi montani.
Il romanzo è un abile “impasto” di tre elementi narrativi: un accorato ricordo dei luoghi e dei personaggi della propria infanzia; un vero e proprio racconto di “intelligence” con una souspence continua che si scioglie verso il finale (e che ricorda il precedente romanzo Il borgomastro di Francoforte); un “racconto nel racconto”, incastrato come una matriosca nei due precedenti come una fiaba, su un’antica e oscura evoluzione di una storia famigliare che, alla fine, permette di ricostruire l’albero genealogico della ragazzina-protagonista e di saldare in modo indelebile la sua origine all’ambiente marittimo: un’isola misteriosa. 
Tutto il racconto scorre sciolto salvo il terzo elemento, in cui le connessioni famigliari sono descritte in modo, a mio avviso, un po' complicato. 
Molto belli i veloci passaggi descrittivi della natura che a volte diventa la protagonista del racconto. Come ad esempio il paesino che in certi momenti sale verso monte e in altri scende a mare, o l’isola misteriosa che, come una donna affascinante, non si lascia facilmente riconoscere e conquistare. 
Ottimo l’incipit che riesce a contenere in sé una sintesi di tutta la storia, ma non fa certamente abbandonare la voglia di proseguire nella lettura.
E al racconto non manca un continuo riferimento all’attuale e al futuro: computer, telefonini, ricerche su internet, cuffie sonore e quant’altro fanno sentire l’attualità del racconto e ammiccano ai possibili giovani lettori, anche se, come tutti i romanzi e i racconti di Adriana Merenda, anche La notte dell’eclissi di luna è un romanzo breve perfettamente fruibile per l’individuo maturo. 

Franco Debenedetti Teglio, "Gruppo di Scrittura Elefantibianchi", Torino, ottobre 2007