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Ispettore Branco, il caso è suo! 

Il romanzo è intrigante e ci regala un divertente e divertito scoppiettio di sorprese e invenzioni. Piace, coinvolge, cattura sia in virtù delle qualità di scrittura dell’autrice sia in grazie all’originalità di una tessitura “in giallo” che pagina dopo pagina si rivela una felice, affettuosa presa in giro. Non tanto di un genere quanto della “scuola dei duri”, delle atmosfere alla Hammett e, ancor di più, alla Chandler. Il detective duro, disincantato, deduttivo, la segretaria tutta curve, un assistente votato agli incarichi e ai ruoli più faticosi ma facile a far confusione, il susseguirsi di una serie di misteriosi fogliettini che il nostro Tom Branco trova sotto la porta del suo studio (certo la mente di una sfida raffinata), un ragazzino (Matteo) che, oltre ad amare il gioco del pallone, si rivelerà più importante di quanto non appaia ai fini della vicenda. Vicenda che è inutile raccontare, val la pena di leggerla, ricca com’è di sorridente ironia sempre ben registrata, mai sopra le righe.
Due parole sulle illustrazioni (tavole in bianco e nero) di Alessandro Ferraro, giovane illustratore formatosi all’Istituto Europeo di design di Roma: una prova assai interessante, convincente soprattutto in alcune tavole dalla corposa e gustosa forza narrativa.

Walter Fochesato, "Andersen", ottobre 2002