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La parola ai social network: libri che postano, twittano, chattano.

Se nella vita reale diamo una sbirciata sui social network almeno una volta al giorno, la narrativa contemporanea registra nelle sue pagine l'ossessione per Facebook, Twitter e simili? Sì: esistono libri che adottano le recenti forme di scrittura rappresentate da post, tweet, chat, email e sms.
I generi più ricchi di nuove tecnologie sono i romanzi rosa e i thriller, forse perché più frequentati dai lettori, o perché richiedono interazioni strette tra i personaggi. L'uso dei social media sembra, però, aumentare la distanza tra i protagonisti (…)
Il travestimento rischia però di alimentare una comunicazione distorta, con conseguenze tragiche: dal cyberbullismo in Fake. Falsi profili di Adriana Merenda (Piemme, 2014).

I social network sembrano l'ultima frontiera dell'affermazione di sé, ma i libri citati confermano il perdurare della scrittura tradizionale per affrontare il mondo contemporaneo, e, più ancora, il dominio assoluto dell'immagine. 

Marcella Valbusa, dal blog SUL ROMANZO, 28/01/2015