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Capriole sull’asfalto

Da un paesino tutto giardini e piazze ad una città fatta di asfalto e polvere: il salto è davvero eccessivo per Federica. Insieme ai suoi amici, lascia la sua amata scuola per una nuova troppo, troppo grande. Una sola cosa riesce ad apprezzare della città: non ci sono farfalle. È al sicuro dalla sua fobia. Nelle sue esplorazioni cittadine incontra Mauro che resta incantato dal suo portamento. Una flessuosità che gli ricorda una farfalla. Il primo giorno di scuola Federica comprende da subito che nessuno avrebbe avuto voglia di conoscerla, né i suoi compagni di classe né gli insegnanti che neanche si accorgono della sua presenza. Simone, il suo compagno di banco, sembra in catalessi. Tutto sembra ostile. Anche i bulli nel 19, il bus che la porta ogni giorno a scuola. Quello che non la spaventa, invece, è la matematica. Ma non basta a farla accettare dai compagni, che invece decidono di prenderla di mira e umiliarla. L’unica al suo fianco è Laura. Federica non si sente accolta e le sembra di essere invisibile. Nelle sue passeggiate di scoperta, trova inaspettatamente una piscina e decide che lì avrebbe avuto uno spazio tutto suo per ricaricarsi. Ma il fine settimana dura poco e lunedì Federica deve tornare a scuola. L’aspetta una sorpresa: Simone ha raccontato tutto alla preside. Le formiche, le risatine, i soprusi e le prepotenze. Federica è in piena guerra ma non è più sola: con lei ci sono Laura, Simone, Maraf e Mauro. Già, Mauro. Potrà fidarsi di lui?
Nell’anno di passaggio dalle scuole medie alle scuole superiori, attraverso scoperte, ferite e legami, Federica e i suoi amici diventano grandi. Un anno importante durante il quale si alternano atti di bullismo e razzismo, e inaspettati slanci di amicizia e solidarietà. Come nella realtà, nella vita dei protagonisti non può mancare l’amore, quello che fa sentire le farfalle nella pancia, che fa palpitare ma anche soffrire. E poi ci sono le chat e un velato riferimento ai pericoli della rete. Gli ingredienti per una storia coinvolgente ci sono tutti. La narrazione, asciutta e realistica, si alterna a pagine di diario scritte dai protagonisti, che rivelano pensieri, sensazioni e legami nascosti. Quasi a spiare i segreti di adolescenti inquieti che si confrontano con un mondo che appare ostile. L’autrice descrive, racconta, svela ma non giudica mai, neanche gli atteggiamenti più esecrabili: lo sguardo è ampio e rappresenta con distacco l’ansia di crescere dei protagonisti. La stessa di tutti gli adolescenti di oggi e di sempre, che vivono la difficoltà di non essere più bambini e non ancora adulti. L’unica strada per crescere è confrontarsi, non fuggire, affrontare le paure Ed è esattamente quello che sceglie di fare Federica, la protagonista di questo romanzo “per ragazzi” consigliato anche a chi ragazzo lo è stato diverso tempo fa. 

Mariangela Taccogna, "Mangialibri", dicembre 2013