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Capriole sull’asfalto

Ci sono un’età e un tempo in cui le nostre vite davvero somigliano a capriole
sull’asfalto: delle capriole hanno il fiato sospeso, l’emozione intensa e il movimento che ti trasporta veloce; dell’asfalto la superficie ruvida, che graffia e ferisce lasciando il desiderio di essere altrove.
Di quest’età e di questo tempo in cui stiamo – ci sentiamo – sospesi tra ciò che eravamo e conoscevamo (le braccia della mamma, le spalle di papà, la casa in cui siamo cresciuti) e ciò che saremo (liceali, musicisti, nuotatori… semplicemente noi stessi) Adriana Merenda riesce a tracciare un ritratto intenso e verissimo.
Federica, Simone, Laura, Maraf da un lato, Luca, Giorgio, Marcello, Tania dall’altro e solo un passo più in là – solo un anno più grandi – Mauro e Marco sono i ragazzi e le ragazze che incontriamo per la strada, sulla spiaggia, al parco, sull’autobus.
Quelli che spesso gli adulti credono di poter inquadrare e spiegare in un attimo, con un’etichetta sbrigativa che fa comodo solo a chi ha già pronta la ricetta, la soluzione. Quando invece l’unica soluzione, l’unica ricetta è prendersi il tempo di conoscere e di capire, di costruire uno spazio comune in cui ci si chiami per nome – uno per uno – e ci si riconosca diversi e proprio per questo preziosi l’uno per l’altro.

Capriole sull’asfalto racconta il valore del mettersi in gioco e del prendere posizione, perché non è vero che “se succede a lui, non mi riguarda” e “tanto non c’è niente che io possa fare”.
Simone scrive sulle pagine del suo diario “Ora metto un CD e mi concentro sul modo di rovesciare il mondo” e il mondo lo rovescia davvero con il suo coraggio di lasciarsi coinvolgere.
Il mondo cambia per Federica, che non è più sola e trova nell’amicizia di Simone e Laura la forza per tornare a scuola dopo le formiche, i segni rossi sulla maglietta e le farfalle morte nel libro di Storia. E nell’amore per Mauro – in un tempo che è lo stesso, ma sembra quasi scorrere su un altro pianeta – un nuovo modo di sentirsi accolta, a casa, in una città che piano piano diventa sua.
Il mondo cambia per Laura, che sa che Simone c’è, vicino a lei sempre, fino all’ultima rivincita su Tania e sui suoi scherzi crudeli, nati da quella stessa furia distruttrice che la pervadeva da piccola quando usciva dal buio del suo armadio dopo un pianto nascosto, carico di rabbia e di un bisogno di ascolto senza risposta.
Il mondo cambia per Maraf, che finalmente può dire il suo nome – tutti ne hanno uno, perché il suo non l’ha mai chiesto nessuno prima? – “Anwar. Con la w…” e trova tre amici sinceri a cui poter raccontare le tempeste di sabbia che ha visto in Egitto e il peso “di essere rispettoso e di non disturbare” quando in cambio ricevi solitudine e discriminazione.
Il mondo cambia anche per Luca, Giorgio, Marcello e Tania perché si è rotto il silenzio omertoso che li ha resi forti e spavaldi e, ora che qualcuno lo ha messo in dubbio, il loro potere – decidere chi può salire sull’autobus e chi no, usare le parole come lame, picchiare – appare in tutta la sua patetica meschinità.
Il tempo delle capriole sull’asfalto è un tempo difficile, pieno di ferite che bruciano così tanto che ti tolgono la voglia di tutto il resto ma poi si rimarginano e, in un modo forse impossibile da spiegare, ti rendono un po’ più forte, un po’ più grande… un po’ più te.
Adriana Merenda ci lascia con un sorriso e il cuore leggero, lo stesso sorriso e lo stesso cuore leggero di Federica + Laura + Simone + Mauro + Anwar pronti ad una “settimana da giro di testa”.

Titolo: Capriole sull’asfalto
Autrice: Adriana Merenda
Editore: Nuove edizioni romane
Collana: Nuova biblioteca per ragazzi – Fascia blu Età lettori/lettrici: 12+ Prezzo di copertina: 12.0

Alice Mauri, LIBEROSTILE, 1 luglio 2015

Alice Mauri: alice@liberostile.net 
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