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Aspra di Boccasole, una raccolta di racconti sull’educazione sentimentale, con occhi femminili 

Cosa deve fare un uomo per conquistare il cuore della donna che ama? 
Aspra di Boccasole è la protagonista del racconto che chiude il libro di Adriana Merenda, studiosa del patrimonio culturale italiano e nuova autrice italiana per ragazzi.
Asprilla non è fanciulla di rara bellezza. Poiché è una principessa, i genitori si aspettano di trovare comunque per lei un marito interessato almeno alla dote. La fanciulla possiede però molte grazie, che coltiva attraverso i libri e il sapere, e con le quali crea una identità difficile da rinchiudere in stereotipi 'di corte', quando sboccia rigogliosa e bella. Così, il principe che pretenderà di diventare suo sposo, dovrà superare la fatidica prova. Niente draghi o castelli inespugnabili, questa volta. La forza dell’amore si misurerà in umanità. Il bell’Ugo di Malafante dovrà superare convenzioni e frasi fatte, mettersi in ascolto e diventare amico di Asprilla, aprire il cuore per poter entrare in contatto con quello della donna che sceglierà di amare.
Esemplare il dialogo fra il bell’Ugo e il padre di Aspra di Boccasole, turbato dalla passione della figlia per i libri. Con la forza di un animo innamorato, il bell’Ugo saprà dire che da tanti libri verrà forse un mondo migliore, “in cui ci sia posto per la sincerità e la verità”.
L’impronta non convenzionale della figura femminile che emerge in questo racconto continua anche negli altri. Anche lì la luce dell’identità femminile illumina un punto di vista diverso e un nuovo stile di raccontare. 
Il tempo e l’amore, la pace e la guerra, l’amicizia e l’odio entrano nelle favole per disegnare nuovi esiti. La guerra può essere evitata se si ha la forza di aspettare che qualcosa faccia evaporare le futili ragioni dei litigi, oppure scongiurata dall’astuta preveggenza di una ‘strega’. Ci sono poi cavalieri salvati da una dama, principi disposti a rinunciare al potere per amore di una donna e marinai che inseguono il signore del vento e della tempesta per la felicità di una sirena. 
Pia Valentinis illustra alcune scene dei racconti sottolineando con intelligenza e perizia i tratti essenziali, accostando la sensibilità contemporanea a storie che sembrano venire dai tempi assoluti della tradizione. Bianco e nero semplice, come due punti di vista che insieme raccontano un mondo nuovo.
Un mondo di personaggi insoliti per le favole della tradizione, speriamo meno per i nostri tempi, che dovrebbero essere quelli migliori in cui verità e sincerità, come vagheggiato dal bell’Ugo, possano avvicinare uomini e donne e placare le guerre.

Cecilia Simone, "La Differenza", gennaio 2005